Skip to main content

Suinicoltura di successo senza ossido di zinco: come prosperare e sopravvivere

Piglet

Da giugno 2022, nei Paesi dell’Unione europea (UE), entrerà in vigore il divieto per l’ossido di zinco, proibendo l'uso di dosi terapeutiche di ossido di zinco (ZnO) nei mangimi per controllare la diarrea post-svezzamento nei suinetti. Anche se lo ZnO potrà ancora essere utilizzato come additivo per mangimi dopo questa data, tale uso sarà permesso solo alla dose massima consentita di 150 ppm di zinco totale nella dieta. Prima di discutere i motivi per i quali entro il 2022 tutti i produttori di suini dell'UE devono essere pronti ad allevare i loro maiali senza livelli farmacologici di ZnO, è importante capire perché l'uso di alti livelli di ZnO nelle diete alimentari dei suini è aumentato drammaticamente in tutto il mondo negli ultimi anni. 

Dove tutto è cominciato

Allo svezzamento, i suinetti sono soggetti a una moltitudine di fattori di stress in un lasso di tempo molto breve, i quali contribuiscono all’insorgenza di disturbi del tratto gastrointestinale e del sistema immunitario. Questi fattori possono essere:

1. Nutrizionali: Brusco cambiamento alimentare dal latte della scrofa a una formulazione a secco, pellettata, prevalentemente a base vegetale.

2. Ambientale: Spostamento in un nuovo alloggio con diverse condizioni di stabulazione.

3. Di tipo sanitario: Perdita di immunità passiva trasmessa dalla madre.

4. Fisiologico: Brusca separazione materna, gestione, trasporto e mescolanza con maiali sconosciuti di altre nidiate.

Poiché i suini sono sotto tale stress, il primo periodo post-svezzamento è tipicamente caratterizzato da scarse prestazioni di crescita (ad esempio, ridotta assunzione di cibo) e maggiore suscettibilità alla diarrea post-svezzamento.

Tradizionalmente, i produttori di maiali hanno fatto molto affidamento su antibiotici promotori della crescita nei mangimi pre-start e starter per controllare le infezioni patogene (principalmente causate da E. coli enterotossigenici) e migliorare le prestazioni di crescita dei suini nelle prime settimane dopo lo svezzamento. Questa era una pratica comune finché vari organismi governativi (es. Parlamento europeo nel 2003) hanno vietato l'uso di antibiotici come promotori della crescitaa causa delle crescenti preoccupazioni per i livelli crescenti di resistenza antimicrobica (AMR). La continua diffusione dell'AMR ha conseguenze pericolose non solo per la salute animale ma anche per quella umana.

In seguito a questo divieto, i produttori di suini hanno dovuto cercare delle alternative per mantenere la salute ottimale dell'intestino e per ridurre il calo delle prestazioni post-svezzamento. Di conseguenza, l'uso di alti livelli di ZnO nei mangimi per suinetti (2.000 ppm o più) si è diffuso ed è stato considerato una pratica comune nell'industria suinicola. Si è dimostrato uno strumento efficace e relativamente poco costoso per prevenire e controllare la diarrea post-svezzamento, con conseguenti miglioramenti nelle prestazioni di crescita dei suinetti, nell'assunzione di mangime e nella digestione. Anche se la precisa modalità di azione di ZnO contro la diarrea post-svezzamento nei suinetti svezzati non è ancora pienamente compresa, si ritiene che sia legata a un miglioramento significativo sia della morfologia intestinale (struttura e funzione) che della digestione e dell'assorbimento dei nutrienti.

Perché vietare livelli farmacologici di ZnO?

Anche se ci sono diversi vantaggi nell'uso dello ZnO nell'alimentazione dei suinetti (prevenzione della diarrea post-svezzamento, mantenimento della salute e delle prestazioni, ecc.), recenti rapporti hanno evidenziato il suo impatto ambientale, e siamo diventati consapevoli del suo contributo alla diffusione dell'AMR. Non sorprende, quindi, che le disposizione relative al suo uso stiano cambiando e che l'UE abbia deciso di vietare l'uso di livelli farmacologici di ZnO nel giugno 2022. Tuttavia, non sono tutte cattive notizie per l'industria suina europea, in quanto ci sono diversi potenziali benefici per l'imminente divieto di ZnO.
Alcuni di questi benefici sono: 

1. Riduzione dell'inquinamento ambientale

Come menzionato in precedenza, ci sono questioni ambientali legate all’uso continuativo di alti livelli di ZnO. Questo è dovuto principalmente al fatto che lo zinco si accumula nel suolo dopo che il letame suino ricco di zinco viene applicato al terreno come fertilizzante organico. Questi alti livelli di zinco nel suolo e nelle acque superficiali sono considerati un inquinante ambientale e un rischio per la salute oltre alla possibilità di influire sull'assorbimento di altri oligoelementi, come il ferro.

2. Prevenire la resistenza antimicrobica

Studi e rapporti recenti hanno dimostrato il contributo dello ZnO all'aumento della resistenza antimicrobica, in quanto alti livelli di ZnO possono aumentare la percentuale di E. coli multi-resistenti ai farmaci nell'intestino dei suinetti.

3. Evitare la tossicità dello zinco

Lo zinco rimane un metallo pesante ed è quindi tossico per molti organismi viventi, compresi i suini. Gli studi dimostrano che l'uso prolungato di livelli farmacologici di ZnO può influenzare negativamente sulla salute e sulle prestazioni dei suinetti, come dimostrato da una marcata diminuzione dell'assunzione di mangime.

4. Prevenire le interazioni nutrizionali

Livelli elevati di ZnO possono avere un effetto negativo sull'attività della fitasi (un enzima incluso nei mangimi dei suinetti per migliorare la digestione), per cui il fosforo non può essere rilasciato dalla fitasi a causa della formazione di un complesso di zinco con il P-fitato. Quando lo ZnO viene rimosso dai mangimi per suinetti, dovrebbe avere un effetto positivo sull'efficacia della fitasi.

5. Evitare cambiamenti nella composizione microbica intestinale

L'uso di dosi farmacologiche di ZnO può anche causare cambiamenti nella composizione microbica intestinale dei suinetti durante il primo periodo post-svezzamento, sopprimendo la crescita di batteri benefici, come i lattobacilli. Tali cambiamenti possono influenzare negativamente lo sviluppo intestinale e la salute dei giovani suinetti.

Cosa c'è in serbo per i paesi produttori di suini fuori dall'UE?

Canada: Fino a poco tempo fa, in Canada lo ZnO era tipicamente incluso nei mangimi per suinetti a 2.500-5.000 ppm. Tuttavia, il Canada è ora in procinto di imporre restrizioni simili a quelle dell'UE, che vedranno il livello di ZnO consentito nei mangimi per suinetti ridotto a livelli nutrizionali di 350 ppm.

Cina: L'uso di alti livelli di ZnO è finito sotto esame anche in Cina e, di conseguenza, la Cina ha ridotto drasticamente il livello di integrazione di zinco autorizzato nella dieta, passando da 2.250 ppm a 1.600 ppm nel 2018.

Stati Uniti e alcuni paesi asiatici: È molto probabile che anche gli Stati Uniti e alcuni paesi asiatici attueranno restrizioni simili sull'uso di livelli farmacologici di ZnO nelle diete dei suinetti nel prossimo futuro. Anche se non ci sono restrizioni attualmente in vigore in queste regioni, è vitale che i produttori di suini evitino un uso eccessivo e inizino il processo di lavoro verso alternative allo ZnO in modo da essere preparati quando un divieto entrerà inevitabilmente in vigore.

 

Loading...